Quante volte hai detto con determinazione di voler cambiare una o più situazioni che ti stavano strette, quante volte hai pensato di cambiare un tuo atteggiamento o comportamento, quante le volte che hai desiderato intraprendere un percorso nuovo, sia esso lavorativo, sentimentale o di vita? Ma altrettanto numerose saranno state le volte in cui queste buone intenzioni non si sono concretizzate in un reale ed effettivo cambiamento. Il motivo sta semplicemente nella paura di cambiare.
Molti per autogiustificarsi tendono a pensare che gli impedimenti alla realizzazione dei propri desideri di cambiamento siano da porsi all’esterno, ossia nelle persone che li circondano e nelle loro volontà contrarie. Tuttavia i principali ostacoli al cambiamento sono da collocarsi all’interno di noi stessi ed in particolare in tutte le nostre paure.
Sicuramente quando si parla di cambiamento la prima sensazione che proviamo è quella della fatica e, quando il cambiamento mette in gioco la sfera emotiva, la sensazione principale è addirittura quella del dolore.
Cambiare quindi significa, molto spesso, soffrire. Evitare il dolore e la sofferenza che potrebbero derivare dal cambiamento ci porta a vivere situazioni non piacevoli e spesso disfunzionali. Cattive abitudini, una relazione di coppia priva di amore, un lavoro frustrante sono tutte possibili situazioni a cui spesso si resta legati pur di non cambiare, pur di non soffrire ulteriormente.
Restare attaccati alla nostra routine, seppur disfunzionale, comporta sicuramente dei vantaggi: risparmiare energie, ridurre l’ansia dell’ignoto, mantenere una forma di controllo sulla nostra vita. La routine ci mette al riparo dalla paura del futuro.
Ma non cambiare porta con sé una numerosa serie di svantaggi tra cui rinunciare al miglioramento personale, accettare le situazioni scomode anche se ci fanno soffrire e non ci soddisfano, perdere giorno dopo giorno frammenti importanti della propria identità. La routine, quando ci sta stretta, a lungo andare rischia di diventare una prigione.
Ecco i passi per avviare il cambiamento
1) Sicuramente fare spazio alla consapevolezza che il cambiamento è un processo assolutamente naturale e inevitabile; certo cambiare non è facile, soprattutto dopo anni in cui si sono adottati sempre i soliti schemi comportamentali.
2) Accettare il dolore che può conseguirne: è inevitabile provare dolore ma è altrettanto possibile riuscire a risollevarsi più forti di prima.
3) Essere consapevoli del fatto che affrontare situazioni nuove rappresenta una possibilità di migliorarsi, mettersi in gioco, evolvere, dare ascolto ai propri bisogni e desideri.
4) Iniziare a cambiare le piccole cose: rompere le piccole abitudini e sperimentarne di nuove.
Ognuno di noi possiede le risorse necessarie per affrontare i cambiamenti, chi pensa di non averle è solo perché non sa riconoscerle; individuare queste risorse è fondamentale e la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale aiuta la persona ad individuarle, ad allenarsi e sperimentarsi in stili comportamentali e mentali diversi, spezzando quelli vecchi che per tanto tempo hanno portato a disagio e insoddisfazione. Cambiare non significa diventare un’altra persona, cambiamento non significa agire d’istinto bensì prendere le proprie decisioni imparando ad ascoltarsi.
La Dottoressa Dalila Maria Ciccarelli è esperta nella Terapia Cognitivo Comportamentale