Ti è mai capitato di sentirti talmente a terra moralmente da esclamare “Oggi mi sento proprio depresso”? Sicuramente a tutti noi sarà capitato di avere qualche giornata storta in cui ci sentiamo tristi e completamente privi di energia e voglia di fare, giornate in cui “ci sentiamo un po’ depressi”. Nella maggior parte dei casi fortunatamente non si tratta di veri e propri episodi depressivi ma di passeggeri abbassamenti dell’umore. I lievi abbassamenti del tono dell’umore possono essere considerati fisiologici se brevi e vissuti in relazione ad eventi di vita poco piacevoli come litigi con un familiare o con un amico, problematiche da affrontare sul luogo di lavoro, conflitti relazionali.
Ciò che distingue il semplice calo dell’umore da un vero e proprio episodio depressivo è la persistenza dell’umore cupo nel tempo ed una serie di sintomi ben precisi. La persona depressa per più e più giorni di seguito non riesce a provare piacere per le attività che prima gli interessavano, ha la mente invasa da pensieri negativi e sente la sua vita priva di qualsiasi significato.
Come riconoscere la depressione?
I sintomi che si manifestano sono sia fisici che psicologici. Tra i sintomi fisici troviamo stanchezza, affaticamento, mancanza di energia, aumento o diminuzione dell’appetito, aumento o diminuzione del peso, lentezza nei movimenti o al contrario una forte agitazione, insonnia. I sintomi psicologici tipici sono difficoltà a concentrarsi, sensazione di inutilità, senso di colpa.
Esistono dei fattori di rischio che possono rendere le persone più vulnerabili a questo problema? La risposta è si. Le condizioni che rendono più vulnerabili allo sviluppo della depressione sono la solitudine, la mancanza di supporto sociale, esperienze di vita stressanti, problemi coniugali, difficoltà economiche, disoccupazione o condizioni lavorative precarie, problemi di salute così come traumi nel corso dell’infanzia.
Ma quale è la caratteristica principale della depressione? La maggior parte delle persone affette da questo disturbo si lascia prendere dalle ruminazioni. La ruminazione è un tipo di pensiero circolare e ripetitivo che porta la persona depressa a tornare e ritornare sempre sulle stesse cose. Spesso l’oggetto della ruminazione può essere una preoccupazione oppure il pensiero stesso della propria sofferenza. Domande come “perché sta accadendo a me”, “cosa avrei potuto fare per evitare tutto questo”, “se quella cosa non fosse accaduta ora starei bene” sono tipiche della problematica depressiva.
Ruminare non è la soluzione. La ruminazione infatti è solo un falso tentativo di risolvere il problema ma tale tentativo inevitabilmente fallirà poiché le soluzioni a cui la persona depressa pensa sono sempre uguali a se stesse.
Cosa fare?
Quando si è depressi ogni cosa perde di valore e tutto sembra privo di significato, ma con il supporto adeguato si può riuscire a stare meglio identificando e modificando proprio quei meccanismi Cognitivi e Comportamentali che imprigionano nella sofferenza la persona depressa.
Trattamento della Depressione
Il trattamento Cognitivo Comportamentale aiuta la persona a rendersi consapevole degli schemi mentali che mantengono ed aggravano il disturbo e successivamente spinge all’ acquisizione di comportamenti e modalità di pensiero più funzionali.
Come Gestire le Emozioni
La Dottoressa Dalila Maria Ciccarelli utilizza la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale nel trattamento della depressione.