Una scarsa autostima può rappresentare un enorme ostacolo nel percorso verso i nostri sogni ed obiettivi. Quando smettiamo di credere in noi stessi, nelle nostre potenzialità e nelle nostre capacità, il mondo esterno e chi ci circonda inizia a prendere decisioni che spetterebbero soltanto a noi. Quante autostima1volte diciamo a noi stessi “se avessi più autostima non mi farei trattare in quel modo”, “se avessi più autostima accetterei quel lavoro di maggiore responsabilità” e come queste tante altre affermazioni.

Ma che cosa è in definitiva l’autostima? Sicuramente è un concetto complesso, oggetto da anni di numerosi studi psicologici, ma semplificando possiamo scomporre il concetto di autostima in tre componenti:

a) come vorresti essere,
b) come ti percepisci, ossia come ti vedi e ti giudichi,
c) come sei realmente

L’autostima può essere definita come la distanza tra come vorresti essere e come ti percepisci. Ma facciamo qualche esempio: sul posto di lavoro vorresti essere il migliore (sé ideale), tuttavia ti consideri come poco capace lavorativamente (sé percepito), ma in realtà hai ottenuto già dei riconoscimenti ed hai mostrato una buona produttività (sé reale).
In questo esempio nonostante i risultati che hai ottenuto, hai una visione di te negativa per quanto riguarda la sfera lavorativa. Neanche i riconoscimenti positivi da parte dei tuoi colleghi vengono presi in considerazione e continui a sentirti in difetto.

Un altro esempio potrebbe essere quello di un genitore che ha come desiderio 1)il non sbagliare mai con i propri figli 2)tuttavia si sente spesso un genitore mediocre 3)nonostante nella realtà svolga con attenzione, impegno e amore tutti i compiti di genitore.
In entrambi gli esempi l’ideale che si ci impone è troppo alto e astratto per essere raggiungibile e ciò porta a percepirsi costantemente inadeguati anche se si svolge un buon lavoro. In tutti e due i casi la persona minimizza sia le cose che fa che le valutazioni positive delle altre persone. Il motivo è che la persona valuta se stesso sulla base della distanza tra la propria percezione e la propria idea di come vorrebbe essere.

Ciò che è necessario fare in questi casi è lavorare per sganciarsi dall’ideale di come si vorrebbe essere prestando più attenzione alla realtà dei fatti.
Le persone con un’autostima bassa tendono purtroppo a considerarsi inferiori agli altri e basta poco per farle cadere in atteggiamenti depressivi e vittimistici; inoltre quando riescono in qualcosa, non si sanno gratificare e pur ricercando i complimenti altrui tendono a considerarli non veri.

E’ possibile aumentare la propria autostima? La risposta è si! La Psicoterapia Cognitivo Comportamentale aiuta le persone a lavorare sulla propria autostima portandole a:

1)Scoprire quali sono i tuoi obiettivi fondamentali e a fare chiarezza con se stessi rispetto a ciò che si vuole e ciò che non si vuole nella propria vita;
2)Riconoscere le proprie emozioni distruttive e a sostituirle con emozioni maggiormente sane e che ci sostengano nei momenti di difficoltà.
3)Lavorare sull’immagine di sè: molto spesso si ci arma di buoni propositi e determinazione (voglio dimagrire, voglio smettere di fumare) ma se prima non si modifica l’immagine che si ha di se stessi, sarà facile autosabotarsi.

Lavorare su questi aspetti è fondamentale poiché raggiungere un buon livello di autostima rende più sicuri, più felici e più propensi ad accettare le sfide della vita.