Gli attacchi di panico sono una problematica in crescente aumento a causa dello stress e delle numerose sollecitazioni a cui siamo sottoposti. A soffrirne in Italia sono circa 4 persone su 100, con una maggior diffusione in persone tra i 25 ed i 45 anni. Gli attacchi di panico colgono all’improvviso, senza alcun preavviso e si manifestano con una sudorazione eccessiva, tachicardia, palpitazioni, vertigini, nausea, sensazione di soffocamento e peso sul petto. Chi ne soffre sa che la sensazione è davvero terribile: si ha l’impressione di non essere più padrone del proprio corpo e della propria mente, durano in media una ventina di minuti e possono colpire ripetutamente, con una frequenza variabile da individuo a individuo, oppure manifestarsi come singoli episodi isolati nel tempo.
Purtroppo oltre alle tremende sensazioni che la persona vive nel momento stesso in cui si presenta l’attacco di panico vi sono 3 conseguenza psicologiche ed emotive ancora più dannose ed invalidanti:
1) La prima è la presenza costante di quella che in ambito psicologico viene chiamata ansia anticipatoria. La persona inizia a nutrire quasi costantemente la paura di essere colpito da altri attacchi di panico e si pone in posizione di allerta ed allarme costante.
2) La seconda conseguenza degli attacchi di panico è l’evitamento di tutte quelle situazioni che la persona considera potenzialmente pericolose ossia le condizioni in cui potrebbe verificarsi un altro attacco. Facciamo alcuni esempi: immaginiamo che la persona sia stata colpita da un attacco al supermercato, quello che potrebbe succedere è che inizi ad evitare completamente di andare al supermercato a meno che non sia in compagnia di qualcuno oppure si imponga di andare in orari in cui sa di non trovare fila alle casse. Altro esempio è quello di una persona che viene colpita da attacco di panico in automobile, ciò che potrebbe accadere è che, da quel momento in poi, decida di non guidare più l’auto se non per percorrere brevi tratti in città, escludendo completamente la possibilità di fare tratti più lunghi oppure di guidare in autostrada.
3) La terza conseguenza del Disturbo da Attacchi di Panico è l’attenzione costante alle proprie sensazioni corporee; la persona inizia ad indirizzare in modo eccessivo e preoccupato la propria attenzione sul corpo e sulle sue sensazioni fisiologiche mantenendo così un costante stato di allerta che non fa che alterare queste ultime.
Il risultato è l’impossibilità di condurre la vita di prima: si cominciano a temere situazioni sino ad allora “di routine”, o comunque assolutamente innocue, e si finisce con il programmare la giornata in modo da ridurre al massimo tali situazioni. Il semplice esser invitati ad una cena viene percepito come qualcosa di rischioso e attiva l’ansia anticipatoria che si esplicita nel pensiero “potrei sentirmi male”, “se vado alla cena starò ancora peggio” portando così alla rinuncia di ciò che prima rappresentava un piacere.
Nonostante il disturbo sia complesso ed in molti casi invalidante la Terapia Cognitivo Comportamentale (in inglese CBT ossia Cognitive Behavioral Therapy), è indicata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dal NICE (National Institute for Health and Clinical Excellence) e da numerosi altri istituti come il trattamento per eccellenza per risolvere questa problematica. La Terapia Cognitivo Comportamentale raggiunge risultati significativi nel 80% dei casi ed aiutare la persona a riappropriarsi della propria libertà ed autonomia.
Ora ti spiego cosa posso fare per te e cosa imparerai grazie al Trattamento Cognitivo Comportametale per il Disturbo da Attacco di Panico!
1) Imparerai quali sono i meccanismi che regolano l’ansia, a cosa serve e che cosa è
2) Imparerai quali sono le caratteristiche del Disturbo da Attacco di Panico, come si sviluppa, quali sono i sintomi, quale è il significato di questi sintomi
3) Farai tue strategie specifiche per gestire i pensieri disfunzionali che ti vengono alla mente quando sei colto da attacco di panico
4) Apprenderai strategie corporee per riuscire a gestire i sintomi fisici
5) Ti allenerai ad interrompere la connessione tra sintomi e conseguenze drammatiche degli stessi
6) Riprenderai ad esporti gradualmente alle situazioni evitate
Come:
Grazie ad una Terapia attualmente considerata a livello internazionale uno dei più affidabili modelli per la comprensione e il trattamento dei disturbi psicopatologici
– SCIENTIFICAMENTE FONDATA:
L’intervento clinico è strettamente coerente con le conoscenze sulle strutture e sui processi mentali desunte dalla ricerca psicologica di base. Inoltre, è stato dimostrato attraverso studi controllati che i metodi cognitivo-comportamentali costituiscono una terapia efficace. La CBT, infatti, ha mostrato risultati superiori o almeno uguali agli psicofarmaci nel trattamento della depressione e dei disturbi d’ansia, ma assai più utile nel prevenire le ricadute.
– ORIENTATA ALLO SCOPO:
Il terapeuta cognitivo-comportamentale lavora insieme al paziente per stabilire gli obiettivi della terapia, formulando una diagnosi e concordando con il paziente stesso un piano di trattamento che si adatti alle sue esigenze, durante i primissimi incontri. Si preoccupa poi di verificare periodicamente i progressi in modo da controllare se gli scopi sono stati raggiunti.
– PRATICA E CONCRETA:
Lo scopo della terapia si basa sulla risoluzione dei problemi psicologici concreti. Alcune tipiche finalità includono la riduzione dei sintomi depressivi, l’eliminazione degli attacchi di panico e dell’eventuale concomitante agorafobia, la riduzione o l’eliminazione dei rituali compulsivi o dei comportamenti alimentari patologici, la promozione delle relazioni con gli altri, la diminuzione dell’isolamento sociale, e cosi via.
– COLLABORATIVA:
Paziente e terapeuta lavorano insieme per capire e sviluppare strategie che possano indirizzare il soggetto alla risoluzione dei propri problemi. La CBT è, infatti, una psicoterapia sostanzialmente basata sulla collaborazione tra paziente e terapeuta. Entrambi sono attivamente coinvolti nell’identificazione e nella messa in discussione delle specifiche modalità di pensiero che possono essere causa dei problemi emotivi e comportamentali che attanagliano il paziente.
– A BREVE TERMINE:
La CBT è a breve termine, ogniqualvolta sia possibile. La durata della terapia varia di solito dai quattro ai dodici mesi, a seconda del caso, con cadenza il più delle volte settimanale. Problemi psicologici più gravi, che richiedano un periodo di cura più prolungato, traggono comunque vantaggio dall’uso integrato della terapia cognitiva, degli psicofarmaci e di altre forme di trattamento.
Tale approccio postula una complessa relazione tra emozioni, pensieri e comportamenti evidenziando come i problemi emotivi siano in gran parte il prodotto di credenze disfunzionali che si mantengono nel tempo, a dispetto della sofferenza che il paziente sperimenta e delle possibilità ed opportunità di cambiarle, a causa dei meccanismi di mantenimento.
La teoria di fondo, sottolinea l’importanza delle distorsioni cognitive e della rappresentazione soggettiva della realtà nell’origine e nel mantenimento dei disturbi emotivi e comportamentali. Ciò implica che, non sarebbero gli eventi a creare e mantenere i problemi psicologici, emotivi e di comportamento, ma questi verrebbero piuttosto largamente influenzati dalle strutture e costruzioni cognitive dell’individuo.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT) si propone, di conseguenza, di aiutare i pazienti ad individuare i pensieri ricorrenti e gli schemi disfunzionali di ragionamento e d’interpretazione della realtà, al fine di sostituirli e/o integrarli con convinzioni più funzionali.
La CBT ha assunto il ruolo di trattamento d’elezione per i disturbi d’ansia, così come attestano recenti documenti diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
Gestire, superare e risolvere questo problema è possibile grazie alla Terapia Cognitivo Comportamentale.
Se desideri avere ulteriori informazioni sulla Terapia Cognitivo Comportamentale e su cosa può fare per te, ti invito a contattarmi compilando il form in alto a destra, oppure tramite email o tramite telefono al numero 392 011 10 40.